Il 19 ottobre, il Sindaco Biondi ha emesso un’ordinanza con la quale di dispone la “cattura ed eventuale abbattimento” dei cinghiali che dovessero entrare nell’ambito urbano e, già nei giorni scorsi, si sono sentiti i primi colpi di fucile nelle zone più periferiche della città.
Ora la LAV ha inviato al Sindaco una diffida con la richiesta dell’immediato annullamento del provvedimento evidenziandone i profili di ritenuta illegittimità.
La legge regionale 10/2004 dispone, infatti, che il controllo della fauna selvatica all’interno dei centri urbani possa essere autorizzato con ordinanza sindacale, esclusivamente per motivi sanitari e per la tutela del patrimonio storico-artistico, dopo avere sentito l’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il massimo organo scientifico nazionale per lo studio degli animali selvatici.
Disporre l’uccisione dei cinghiali è non solo crudele, ma anche del tutto inutile se non vengono rimosse le cause che determinano l’avvicinamento dei cinghiali all’ambito urbano e in questo caso è evidente che il problema è generato dagli stessi cacciatori. La fortissima pressione venatoria a cui sono sottoposti i cinghiali li costringe infatti a spostarsi in aree meno frequentate dai cacciatori, quali ad esempio le zone urbane che sono ovviamente vietate alla caccia.
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