Un cane da assistenza di nome Bear è stato riportato a casa dal New Jersey a Manhattan dopo aver attraversato a nuoto il fiume Hudson. La storia, che ha dell'incredibile, inizia sabato scorso.
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Pochi giorni prima Ellen Wolpin ha acquistato Bear per suo figlio, che soffre di un disturbo dello sviluppo. Il cane, un incrocio tra Leonberger e bovaro del Bernese, ha circa sei mesi ed è stato allevato fuori New York. Deve quindi ambientarsi in una grande città e nelle sue prime uscite è piuttosto prudente, quasi impaurito; d’altronde Ellen e suo figlio non gli tolgono mai il guinzaglio quando escono.
Anzi, sabato stanno proprio andando a comprargli un collare nuovo quando all’improvviso Bear riesce a sfilarsi quello che ha addosso e inizia a correre. Siamo nell’Upper West Side, tra West End Avenue e l’80esima Strada, per chi è pratico della Grande Mela.
Qualcuno cerca di prenderlo, ma Bear si spaventa e inizia a correre ancora più veloce. Dopo un paio di chilometri, all’altezza della 110ma Strada, si tuffa nel fiume Hudson. Da quel momento si perdono le sue tracce; neanche le motovedette della polizia riescono a trovarlo.
Ellen attende qualche ora e poi perde la speranza; sta già pensando di procurarsi un altro cane e raccontare al figlio che è Bear.
Invece, a sorpresa, martedì la donna riceve una telefonata da Edgewater, una cittadina del New Jersey: i vigili del fuoco hanno ritrovato Bear sotto un ponte e l’hanno soccorso; la polizia è poi risalita ai proprietari del cane grazie al microchip. Prima di essere restituito ai proprietari, Bear è stato visitato da un veterinario. Ha molta sete e probabilmente è ancora sotto choc, ma per il resto sta bene.
Ellen e suo figlio sono al settimo cielo – e gli compreranno a breve una nuova imbracatura, per essere sicuri di non perderlo più.