Salvati da terribili esperimenti di laboratorio, eseguiti senza alcuna etica o rispetto per gli animali. Questa è la storia a lieto fine del cane Violet e dei gatti Delilah e Petite, strappati dalle loro perverse prigioni ben prima che la Fda americana autorizzasse l'adozione delle ex cavie da laboratorio.
Violet è un segugio tenuto in gabbia nel buio di un seminterrato di Washington DC per la maggior parte del primo anno della sua vita. E’ stata deliberatamente infettata da anchilostomi e sottoposta a farmaci sperimentali come parte di una sperimentazione farmaceutica finanziata dal governo, prima di essere dotata di un bendaggio gastrico da studenti di medicina in modo che potessero esercitarsi prima di eseguire l’intervento chirurgico sugli esseri umani. Violet stava poi per essere arruolata in uno studio terminale in cui il suo cadavere sarebbe stato smembrato per ulteriori esperimenti. Ma nel 2014 è stata adottata da Julie Germany, un’attivista che si offriva volontaria per giocare con i cani da laboratorio durante le pause pranzo.
Violet fa parte di un numero crescente di cani e gatti precedentemente confinati in laboratori che stanno vivendo la loro seconda prima vita. Fino al 2019, negli Stati Uniti spettava ai laboratori decidere cosa fare con gli animali dopo il completamento dei loro esperimenti e la maggior parte di loro sono stati soppressi per comodità. La stessa fine sarebbe spettata a Delilah e Petite, due di tanti gatti coinvolti in “esperimenti segreti” condotti dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti a Beltsville, in un famigerato laboratorio soprannominato “Kitten Slaughterhouse”.
Delilah, che ora ha nove anni, e Petite, sette, erano due delle 14 gatte riproduttrici, note come “incubatrici”, utilizzate esclusivamente per allevare gattini per la ricerca. Dal 1982, più di 3.000 mici sani di due mesi sono stati uccisi nel laboratorio del Maryland dopo essere stati costretti a mangiare carne cruda infetta da parassiti nel tentativo di combattere la toxoplasmosi. Delilah ha avuto quattro cucciolate tra il 2014 e il 2016, dando alla luce 22 cuccioli, che sono stati strappati alla madre alla nascita, mentre Petite ha partorito un solo gattino vivo.
A contribuire a far chiudere il laboratorio è stato il senatore Jeff Merkley, che ha incontrato Delilah nel luglio 2019 e scoperto che sia a lei che i suoi cuccioli venivano nutriti con carne di cane e gatto acquistata nei mercati cinesi per un controverso esperimento di cannibalismo. E quando sono stati finalmente rilasciati dal Kitten Slaughterhouse, hanno trascorso sei mesi in affidamento prima di unirsi ad Anthony Belloti, presidente e co-fondatore del progetto WCW, e alla sua compagna Kellie Heckman, che sono stati anche loro determinanti nella chiusura del laboratorio.
La coppia ha detto che l’adozione di queste due gatte è stata “una delle cose più grandi che abbiamo fatto nella nostra vita. Non solo porre fine a quella disgrazia nazionale, ma essere personalmente in grado di vivere con i sopravvissuti del nostro lavoro è emozionante”, raccontando anche che per rilasciare i gatti il laboratorio ha chiesto il pagamento di un dollaro l’uno. “Questo è il modo in cui li considerano, come provette esaurite”.
Fonte: La Stampa.it